La Storia del

San Gimignano DOC

Un territorio votato al vino

In virtù della indiscutibile vocazione del territoriale di San Gimignano alla produzione di molti vini rossi, del vinsanto e del vino rosato, il Consorzio a metà degli anni ’90, dopo anni di ricerca e osservazioni in campo e nelle cantine locali,  decide di dar vita ad una nuova DOC  “San Gimignano” in cui oltre al  vino rosso sono normati la produzione del  Vin Santo (o Vinsanto) e del Rosato prodotti nella città turrita.

Disciplinare di produzione

Nel  corso degli anni questo  disciplinare di produzione viene aggiornato a più riprese, per giungere nel 2011 all’entrata in vigore dell’attuale “Disciplinare di produzione della DOC San Gimignano”.

Un vino “vermiglio”

Nel territorio di San Gimignano la produzione di vini rossi è stata sempre molto significativa sia sotto l’aspetto qualitativo che quantitativo. La presenza della viticoltura nell’area risale all’epoca etrusca e lo testimoniano molti ritrovamenti archeologici di quel periodo.
Per secoli la produzione e la vendita del vino hanno rappresentato la principale attività agricola ed economica del territorio di San Gimignano e in verità,  la produzione dei vini rossi è sempre stata superiore rispetto a quella del bianco, la più famosa Vernaccia di San Gimignano.
Tra la fine dell’epoca medioevale e l’inizio del Rinascimento le vigne di San Gimignano producono sia il vino bianco che un vino “vermiglio”, un rosso corposo molto stimato.

Il Vin Santo

Nel territorio della città turrita anche il Vin Santo ha antica fama e tradizione: le prime testimonianze risalgono al 1348 quando un frate francescano cercò di placare le agonie degli appestati con un vino dolce. Fu proprio in quel periodo che il vino dolce del luogo prese il nome di Vin Santo.
Oltre all’uso terapeutico, nelle famiglie contadine  il Vinsanto ha rappresentato per secoli il vino dell’accoglienza: l’ospite era sempre accolto con un “bicchierino” di Vinsanto prodotto nelle “vinsantaie”, nelle piccole botti, i “caratelli”. Ogni famiglia aveva la propria ricetta, accorgimenti e procedure che venivano tramandate di padre in figlio.

Il San Gimignano oggi

A metà degli anni 90  il Consorzio, in virtù dell’indiscutibile vocazione del territoriale alla produzione di vini rossi e del Vinsanto, dopo anni di ricerca e osservazioni sia in campo che nelle locali cantine decide, con il sostegno di tutti i propri soci, di normare le storiche produzioni di vini rosso e vinsanto di San Gimignano.
Nel 1996 nasce la DOC “San Gimignano” Rosso, Sangiovese, Rosato e Vin santo.
In quegli anni la comunità dei viticoltori sangimignanesi, forte della infinita storia della viti-vinicoltura locale, ma altrettanto consapevole dell’importanza  dell’innovazione  sia viticola che enologica impianta oltre al Sangiovese, il vitigno principe dei vini rossi di Toscana, piccoli appezzamenti di vitigni internazionali quali Merlot, Cabernet Sauvignon, Syrah e Pinot Nero e,  con notevoli investimenti anche in cantina produce  grandi e potenti vini rossi , che fin da  subito trovano il favore sia della stampa specializzata che degli addetti di settore.

Il lavoro del Consorzio

Il Consorzio vigile e attento al nuovo corso della viti-vinicoltura sangimignanese, già nel 2003  adegua il disciplinare della DOC “San Gimignano” , introducendo le nuove tipologie dei  grandi vini rossi locali che vengono prodotti con successo dai propri associati.
Dopo otto vendemmie da quella del 2003,  durante le quali i viticoltori locali consolidano da un lato e introducono dall’altro diverse tecniche e tecnologie sia in viticoltura che nel settore enologico per il Consorzio è giunto nuovamente il momento di adeguare il disciplinare della DOC San Gimignano e nel 2011 è approvato e reso operativo l’attuale disciplinare di produzione.

Contatti

Il  Consorzio ha la propria sede sociale  a San Gimignano, nella storica  e collinare città turrita toscana, nel punto centrale  del territorio da cui nascono tutti i vini tutelati, in altre parole, nel “Regno della Regina Bianca”.