La Storia della Vernaccia

di San Gimignano

La Vernaccia di San Gimignano è un vitigno autoctono per eccellenza, il grande interprete della viticoltura di San Gimignano fin dal Medioevo.

Negli ultimi cinquant’anni la Vernaccia di San Gimignano, grazie al forte sviluppo della ricerca sia viticola  che enologica  e all’impegno dei viticoltori sangimignanesi  che hanno investito risorse, cura e sapere  ha saputo rinnovarsi, esaltare la sua unicità producendo un vino moderno, fortemente identitario e caratteriale.

Per ripercorrere la storia della Vernaccia di San Gimignano è necessario tuffarsi nella storia e ripartire dal periodo medioevale:

1276
Negli “ordinamenti delle gabelle” del Comune di San Gimignano è riportata l’imposizione di una tassa di tre soldi per tutti coloro che vendono una “soma di Vernaccia “ fuori dal territorio comunale…….
1321
Si trovano atti che descrivono le vigne nel territorio di San Gimignano: “Narduccio del fu Saladuccio acquista alcuni pezzi di terra nella vigna di Casale riservandosi l’orto e il pastino vernaccie”….
1468
Ludovico il Moro, signore di Milano pretende dal Comune di San Gimignano 200 fiaschi di Vernaccia per le nozze di un Visconti con Isabella , figlia del Re di Napoli.
1541
Sante Lacerio, bottigliere di papa Paolo III Farnese , dopo aver chiesto al Comune ottanta fiaschi di Vernaccia, in una lettera si rammarica del fatto che a San Gimignano si coltivano troppo l’arte e la scienza a scapito della Vernaccia, che “…è una perfetta bevanda da Signori, et è gran peccato che questo luogo non ne faccia assai….”
1610
Francis Scott, autore della prima Guida turistica d’Italia per i viaggiatori dell’epoca descrive così San Gimignano:”….cittadina particolare perché produce vina vernatica finissimi e si decora bene di Templi splendidi”
1768
Giovanni Targioni Tozzetti, naturalista e medico, botanico e storico della scienza scrive a proposito della Vernaccia: “ha tanto poco colore che pare acqua, e al palato riesce gentile , ma non risveglia una sensazione di gran sapore, sicchè gustato appare vino leggerissimo, ma nello stomaco mette gran fuoco”
1815
Ignazio Malenotti accademico dei Georgofili nel suo “best seller” dell’epoca il “Manuale del vignaiolo Toscano” lamenta il fatto che a San Gimignano non si trovano più vigneti di sola Vernaccia, ma è tutta mescolata con altri vitigni per “fare vino comune “e invita a produrre Vernaccia in purezza, descrivendo le modalità tradizionali della vinificazione dell’antico vino.
1966
La Vernaccia di San Gimignano è il primo vino italiano ad ottenere la Denominazione di Origine Controllata
1993
Il Consorzio chiede ed ottiene la Denominazione di Origine Controllata e Garantita, il massimo riconoscimento della legislazione viti-vinicola vigente.
1200
Parrebbe che un certo Vieri de’Bardi abbia portato La Vernaccia a San Gimignano dall’allora lontana Liguria…….
1477
Il Comune di San Gimignano, viste le richieste di Vernaccia da parte dei potenti, nomina due ufficiali assaggiatori che ricerchino il vino Vernaccia “il migliore e ben condizionato”.
1465
La Vernaccia brilla nei calici delle nozze di Bernardo Rucellai con Nannina Medici, sorella del più famoso Lorenzo il Magnifico.
1308-1320
Dante Alighieri nella sua Divina Commedia cita un unico vino e questo è La Vernaccia: nel Canto XXIV manda il Papa Martino IV nel Purgatorio a scontare i peccati di gola: in particolare …le anguille di Bolsena affogate nella Vernaccia………..
1565
La Vernaccia compare a Firenze in Palazzo Vecchio: Giorgio Vasari dipinge in una formella del Salone de’500 in Palazzo Vecchio l’allegoria di “San Gimignano e Colle Val d’Elsa” rappresentata da “un satiro giovane che beve la Vernaccia di quel luogo” ………….
1643
Michelangelo Buonarotti “il giovane” scrive i versi che ben identificano le caratteristiche della Vernaccia di quel tempo:…bacia, lecca, morde e picca e punge……
1787
L’ospedale di Santa Fina in San Gimignano vanta tra le sue proprietà una “vigna delle vernaccie”
1931
Carlo Fregola reggente della Cattedra Ambulante di Agricoltura di Colle Val D’Elsa è il primo ad essere convinto e cerca di convincere gli agricoltori di San Gimignano a comprendere l’importanza del tentativo di ridare alla Vernaccia l’antica considerazione perché il prodotto risulta essere veramente pregevole…..
1972
Il 3 luglio 1972 nasce il Consorzio della Vernaccia di San Gimignano che da un nuovo ed incisivo slancio alla produzione che cresce sia in quantità che qualità.
2010
Il Consorzio chiede ed ottiene sostanziali modifiche al disciplinare di produzione, che consentono ai viticoltori sangimignanesi di produrre un vino autentico ma moderno, unico ed irripetibile. Primo disciplinare di produzione di un vino italiano che esclude esplicitamente l’uso di alcuni vitigni che andrebbero ad alterare le caratteristiche peculiari del prodotto.
1200
Parrebbe che un certo Vieri de’Bardi abbia portato La Vernaccia a San Gimignano dall’allora lontana Liguria…….
1276
Negli “ordinamenti delle gabelle” del Comune di San Gimignano è riportata l’imposizione di una tassa di tre soldi per tutti coloro che vendono una “soma di Vernaccia “ fuori dal territorio comunale…….
1308-1320
Dante Alighieri nella sua Divina Commedia cita un unico vino e questo è La Vernaccia: nel Canto XXIV manda il Papa Martino IV nel Purgatorio a scontare i peccati di gola: in particolare …le anguille di Bolsena affogate nella Vernaccia………..
1321
Si trovano atti che descrivono le vigne nel territorio di San Gimignano: “Narduccio del fu Saladuccio acquista alcuni pezzi di terra nella vigna di Casale riservandosi l’orto e il pastino vernaccie”….
1468
Ludovico il Moro, signore di Milano pretende dal Comune di San Gimignano 200 fiaschi di Vernaccia per le nozze di un Visconti con Isabella , figlia del Re di Napoli.
1465
La Vernaccia brilla nei calici delle nozze di Bernardo Rucellai con Nannina Medici, sorella del più famoso Lorenzo il Magnifico.
1477
Il Comune di San Gimignano, viste le richieste di Vernaccia da parte dei potenti, nomina due ufficiali assaggiatori che ricerchino il vino Vernaccia “il migliore e ben condizionato”.
1541
Sante Lacerio, bottigliere di papa Paolo III Farnese , dopo aver chiesto al Comune ottanta fiaschi di Vernaccia, in una lettera si rammarica del fatto che a San Gimignano si coltivano troppo l’arte e la scienza a scapito della Vernaccia, che “…è una perfetta bevanda da Signori, et è gran peccato che questo luogo non ne faccia assai….”
1565
La Vernaccia compare a Firenze in Palazzo Vecchio: Giorgio Vasari dipinge in una formella del Salone de’500 in Palazzo Vecchio l’allegoria di “San Gimignano e Colle Val d’Elsa” rappresentata da “un satiro giovane che beve la Vernaccia di quel luogo” ………….
1610
Francis Scott, autore della prima Guida turistica d’Italia per i viaggiatori dell’epoca descrive così San Gimignano:”….cittadina particolare perché produce vina vernatica finissimi e si decora bene di Templi splendidi”
1643
Michelangelo Buonarotti “il giovane” scrive i versi che ben identificano le caratteristiche della Vernaccia di quel tempo:…bacia, lecca, morde e picca e punge……
1768
Giovanni Targioni Tozzetti, naturalista e medico, botanico e storico della scienza scrive a proposito della Vernaccia: “ha tanto poco colore che pare acqua, e al palato riesce gentile , ma non risveglia una sensazione di gran sapore, sicchè gustato appare vino leggerissimo, ma nello stomaco mette gran fuoco”
1787
L’ospedale di Santa Fina in San Gimignano vanta tra le sue proprietà una “vigna delle vernaccie”
1815
Ignazio Malenotti accademico dei Georgofili nel suo “best seller” dell’epoca il “Manuale del vignaiolo Toscano” lamenta il fatto che a San Gimignano non si trovano più vigneti di sola Vernaccia, ma è tutta mescolata con altri vitigni per “fare vino comune “e invita a produrre Vernaccia in purezza, descrivendo le modalità tradizionali della vinificazione dell’antico vino.
1931
Carlo Fregola reggente della Cattedra Ambulante di Agricoltura di Colle Val D’Elsa è il primo ad essere convinto e cerca di convincere gli agricoltori di San Gimignano a comprendere l’importanza del tentativo di ridare alla Vernaccia l’antica considerazione perché il prodotto risulta essere veramente pregevole…..
1966
La Vernaccia di San Gimignano è il primo vino italiano ad ottenere la Denominazione di Origine Controllata
1972
Il 3 luglio 1972 nasce il Consorzio della Vernaccia di San Gimignano che da un nuovo ed incisivo slancio alla produzione che cresce sia in quantità che qualità.
1993
Il Consorzio chiede ed ottiene la Denominazione di Origine Controllata e Garantita, il massimo riconoscimento della legislazione viti-vinicola vigente.
2010
Il Consorzio chiede ed ottiene sostanziali modifiche al disciplinare di produzione, che consentono ai viticoltori sangimignanesi di produrre un vino autentico ma moderno, unico ed irripetibile. Primo disciplinare di produzione di un vino italiano che esclude esplicitamente l’uso di alcuni vitigni che andrebbero ad alterare le caratteristiche peculiari del prodotto.