Ardit Curri, chef del ristorante San Martino, racconta la Vernaccia di San Gimignano

Ardit Curri, chef del ristorante di fine dining San Martino, nel cuore della città di San Gimignano, spiega il perché la Vernaccia di San Gimignano non può mancare dalle carte dei vini dell’alta ristorazione e ne racconta i suoi abbinamenti preferiti.

Parlaci della Vernaccia di San Gimignano
Siamo a San Gimignano, sarebbe un’eresia non avere nella lista dei vini uno fra i vitigni che hanno fatto la storia del vino in Italia. Puntando poi sulla cucina di territorio e toscana, non potremmo fare a meno di proporre uno dei più importanti bianchi non solo a livello regionale, ma nazionale.
Amo la Vernaccia di San Gimignano e le sue evoluzioni, un vino che matura e cresce di intensità con gli anni e con il passare del tempo cresce anche l’emozione che provo a berla. In carta al San Martino abbiamo quindi scelto di avere una bella profondità di annate, oltre che di produttori.

Ardit Curri insieme al suo staff

Con cosa la abbiniamo?
In abbinamento la pensiamo con piatti sia di pesce che di carne, in ogni caso con portate che abbiano una grande struttura, perché la Vernaccia ne ha e li sostiene. La mia sommelier e io curiamo in prima persona l’abbinamento del cibo e del vino, perché sappiamo bene che un abbinamento sbagliato può rovinare la cena.

La Vernaccia di San Gimignano è protagonista in ben due delle portate dei menu degustazione – un percorso è composto da 5 assaggi, l’altro da 7, misti carne pesce – e ci piace osare. La trovate per esempio proposta con l’Agnolotto, una pasta ripiena di cozze salsiccia e mortadella, a riprendere la tradizione toscana delle cozze ripiene.

Per scoprire di più sulla collaborazione tra San Martino e il Consorzio del Vino Vernaccia di San Gimignano, guarda la video intervista completa:

Inoltre, sul nostro canale YouTube scopri tutti gli abbinamenti proposti dal Sommelier di San Martino Letizia Mecca.

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