Foodblogger e Vernaccia di San Gimignano: gustose proposte per la tavola del prossimo Natale

Si è conclusa la prima fase del progetto affidato dal Consorzio della Denominazione San Gimignano a Indaco2, una società spin-off dell’Università di Siena, per scoprire quanta CO2 è attualmente emessa nel ciclo produttivo di una bottiglia di Vernaccia di San Gimignano, considerando quindi l’intera filiera, dalla coltivazione della vigna, alla vinificazione in cantina fino all’imbottigliamento del vino finito. La Carbon Footprint è l’indicatore scelto per determinare i potenziali impatti del ciclo di vita e per individuare le politiche di mitigazione e compensazione di tali impatti.
La risposta è stata più che positiva, in particolare considerando che lo studio fotografa la situazione reale, quindi precedente all’attuazione di eventuali correzioni al ciclo produttivo: il valore medio delle emissioni generate per la produzione di una bottiglia di Vernaccia di San Gimignano è risultato di 0,90 Kg di CO2 equivalente, un ottimo risultato, ben al di sotto della media ricavata da un campione di vini bianchi monitorati in Italia.
Nel progetto sono state coinvolte quattro aziende pilota, selezionate sul territorio come rappresentative della realtà produttiva di San Gimignano: la più grande come estensione di terreno vitato e produzione, le altre tre di piccole e medie dimensioni, tra cui due biologiche.
L’analisi del team di Indaco2 ha mostrato in dettaglio gli effetti delle varie fasi produttive e quindi ha permesso di individuare con certezza una serie di possibili soluzioni per ridurre ulteriormente gli impatti delle produzioni.
Il progetto realizzato dal Consorzio della Denominazione San Gimignano rappresenta la fase iniziale di un percorso che conduce verso una produzione a emissioni zero: è stato definito lo stato attuale della produzione di Vernaccia di San Gimignano, sono state raccolte una serie di informazioni da trasferire alle aziende produttrici.
Da qui si può partire per la viticultura responsabile del futuro, obiettivo principe del Consorzio della Denominazione San Gimignano, che ha raccolto la sfida di farsi parte attiva e protagonista di un percorso di crescita sostenibile dell’intero sistema, come spiega la Presidente del Consorzio Letizia Cesani:
“Lo studio del ciclo di vita di una bottiglia di vino è un presupposto essenziale per tracciare il profilo ambientale di un’azienda su reali basi scientifiche, partendo dal quale possono essere definite in maniera altrettanto scientifica le misure tecnologiche e gestionali in grado di ridurre le emissioni di carbonio nelle diverse fasi di produzione, con risultati anche economici positivi nel breve-medio periodo in termini di risparmio energetico.
Rispetto ambientale e valorizzazione della produzione di Vernaccia di San Gimignano non sono per noi né saranno mai in futuro antagonisti, ma all’opposto due concetti connessi, ciascuno dei quali si realizza grazie alla realizzazione dell’altro”.
Per ulteriori informazioni:
http://www.indaco2.it/la-carbon-footprint-della-vernaccia-di-san-gimignano-alla-notte-dei-ricercatori/
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